L'ania e il DDL ConcorrenzaSiamo ad un passo dall’approvazione del DDL Concorrenza, che in relazione agli articoli afferenti al settore RCA si presentava inizialmente a dir poco funesto.

La realtà dei fatti è che il predetto DDL Concorrenza, non era nient’altro che la copia del paventato art. 8 del decreto Cestinazi… perdonate il lapsus… Destinazione Italia.

Oggi, grazie al grande lavoro operato da numerose associazioni di categoria, ognuna nel proprio ambito professionale, capaci non solo di sensibilizzare l’opinione politica (per chi ne ha avuto la possibilità), ma soprattutto capaci di informare l’Utenza e il Cittadino, siamo giunti all’approvazione di emendamenti finalmente a favore del danneggiato (puoi trovare l’articolo qui).

Il DDL Concorrenza approvato alla Camera, si presenta sicuramente con prospettive migliori e con connotati davvero aperti alla Concorrenza con la C maiuscola.

Eppure c’è chi non è daccordo.

E a non essere daccordo è chi ha fortemente voluto inserire all’interno di un Disegno di Legge con tale nomenclatura (CONCORRENZA) tutta quella serie di vergognose interpretazioni unilaterali della realtà.

Oggi che il DDL Concorrenza ha ricevuto l’approvazione alla Camera, l’ANIA teme che il Senato dia il suo Fiat voluntas tua a qualcun altro e non a lei.

Stavolta quel “qualcun altro” sembra che si chiami finalmente Utente della strada DANNEGGIATO.

Nel comunicato stampa Ania rilasciato ieri, viene ribadita con forza la voglia di fare gli interessi di alcuni, non di tutti.

Chi davvero ha a cuore la libertà di Concorrenza, non può voler negare i diritti ad oggi acquisiti da Artigiani e Professionisti della Riparazione Auto, a tutela del proprio lavoro (la Cessione del Credito), non può parlare di Risarcimenti troppo alti paventando rincari sulle polizze, poiché con un utile di oltre 6 miliardi di euro nell’ultimo triennio, difficilmente gli italiani crederanno alla favola dell’Assicurazione impoverita da chi fa valere i propri diritti di danneggiato!

Non è accettabile richiedere obbligatoriamente al proprio assicurato l’installazione di una black box (della cui straordinaria efficacia ad oggi dubitiamo ancora) paventando poi di fargliela pagare in caso di mancato rinnovo della polizza negli anni a venire, senza concedere giustamente degli sconti VERI e dettati dalla virtuosità alla guida, come l’attuale formulazione del DDL Concorrenza prevede.

In ultima considerazione appare “ironico” definire ingiusto affidare la gestione degli sconti tariffari obbligati all’Ivass: dichiarare che tale modus operandi sarebbe in contrasto con la libertà tariffaria sancita dalle normative europee, risulta ancor più in forte e paradossale contrasto con gli esponenti dell’ANIA che dal 2011 ad oggi hanno perseguito come unico e reale intento quello di imbavagliare prima i patrocinatori, poi i carrozzieri, tentando di monopolizzare il settore della riparazione dei veicoli con uno sconcertante conflitto di interessi. Questo comportamento non è forse in contrasto con la libertà di Concorrenza e di Mercato? Non è in contrasto con un DDL Concorrenza?

Il DDL Concorrenza si trova oggi in attesa di ricevere il SI’ dal Senato.

Auspichiamo che la Politica sana, che esiste e che può davvero fare la differenza, sappia rispondere finalmente in modo chiaro a chi, come unico scopo, ha quello di pensare ai propri interessi, dimentico della finalità mutualistica e sociale primaria che rivestiva in origine.

Che l’utente assicurato rifletta davvero, al rinnovo della propria polizza RCA obbligatoria, scegliendo correttamente.