Il 09 luglio 2015 la Commissione Giustizia ha espresso il proprio parere in merito all’ennesimo carrozzone proposto a sostegno di pochi, mirato in linea teorica a risolvere il gravoso problema della Concorrenza nel nostro Paese. Il fatto è che in ambito RCA il sostegno è sempre dei soliti noti. Le Compagnie ringraziano.

Dal 2011 in particolar modo assistiamo in Italia a enormi disegni di legge (DDL), spesso anche sotto forma di Decreti Legge con carattere di urgenza, che toccano una pluralità esasperante di argomenti.

E’ chiaro che l’intento di questi “documenti multi settore” è proprio quello di far passare nel calderone anche argomenti scomodi, che in caso di accurata analisi non troverebbero mai approvazione, sia dall’utenza comune, sia dagli addetti ai lavori.

L’art. 8 del decreto Destinazione Italia continua ancora ad essere riproposto come una minestra riscaldata a favore delle Compagnie assicuratrici, stavolta col DDL Concorrenza.

La Commissione Giustizia ancora una volta sottolinea la necessità di approfondire meglio un argomento così rilevante e delicato come il settore RCA, dove le Assicurazioni, chiaramente in contrapposizione con l’accezione del termine Concorrenza, hanno come scopo quello di monopolizzare il settore della riparazione e del Risarcimento a discapito di oltre 17.000 professionisti.

Ecco nel dettaglio i punti salienti dell’intervento della più autorevole Commissione:

  1. Il DDL Concorrenza, così formulato negli articoli riguardanti l’RCA, ha una fortissima limitazione del potere contrattuale dell’assicurato, tutto a vantaggio dell’assicuratore. Negare la Cessione del Credito e forzare sulla riparazione presso carrozzerie convenzionate non aiuta la lotta alle frodi. L’articolo è ad assoluto svantaggio della libertà di Concorrenza e Mercato e andrebbe soppresso, anche in virtù della qualità delle riparazioni.

 

  1. Vedere i testimoni di un sinistro stradale come dei Paria è tra le cose più sconvolgenti. Giusto invece è tener conto di chi lo fa di mestiere. Una banca dati condivisa, a disposizione delle Compagnie, ma anche dei danneggiati e di chi li difende, è di certo la strada giusta da percorrere.

 

  1. L’articolo dedicato alle Tabelle delle Macrolesioni non può trovare spazio in un contesto così ampio come il DDL Concorrenza, allorché l’argomento si presenta così saliente da richiedere una doverosa e quanto mai necessaria approfondita analisi. Pertanto anche questo articolo la Commissione Giustizia ritiene sia da sopprimere.

 

  1. Anche la Scatola nera non è vista di buon occhio dalla Commissione, in quanto non può oggi assurgere a Prova Piena in un processo, al pari o addirittura con una valenza maggiore di un teste

 

  1. Sempre in merito alle Truffe, un successivo articolo (il 9) dispone che la Compagnia abbia la possibilità di non proporre offerta reale ex art. 148 c.d.a., dal momento in cui sospetti una potenziale frode da parte del danneggiato. Tale disposizione obbliga anche l’avente diritto ad attendere, prima di poter procedere con istanza giudiziale, le determinazioni delle indagini della Compagnia risarcitoria, volte a capire a suo insindacabile giudizio se il danneggiato è un truffatore o meno, almeno fino a 60 giorni dall’inizio della procedura. Anche in questo caso la Commissione Giustizia suggerisce fortemente la soppressione dell’articolo.

 

Ebbene, ora ci aspettiamo l’esame da parte delle Commissioni determinanti per precipuo ambito, ossia Finanze e Attività Produttive.

Di norma tutti, nessuno escluso, tengono in grande considerazione l’opinione della Commissione Giustizia.

Ma i pochi soliti noti ci hanno abituato che non conviene mai abbassare la guardia.

Con la convinzione che a breve saranno loro a doversi difendere da chi da sempre porta avanti la bandiera della Libertà di Concorrenza e mercato in tutti i settori, sapendo che quello che conta di più è il servizio reso ai propri assistiti con Dignità ed Etica professionale, ricordiamo ai nostri lettori che il Gruppo SI si farà sempre portavoce di sani e sacrosanti principi di legalità e di pari opportunità.

Continuiamo insieme, grazie.

(Potete leggere il parere completo della Commissione Giustizia qui)