l’indagine istat 2015.

le statistiche degli incidenti stradali parlano chiaro: la realtà è ben diversa da quella che alcune compagnie vogliono farci credere!

L’analisi delle statistiche degli incidenti stradali, così come riportata dall’indagine Istat, può senz’altro trarre in inganno. E a parere di chi scrive alcune Compagnie se ne servono per i propri scopi.

Pubblichiamo con piacere l’articolo statistiche degli incidenti stradali, su gradita fonte dell’associazione  Fraternità della Strada.

In breve riportiamo i punti salienti per l’anno di riferimento (2015), facendo seguire alcune breve considerazioni.

  • Rispetto all’anno precedente il numero dei feriti, anche con esito mortale, è aumentato dell’1,4%
  • Sulle strade urbane abbiamo la maggiore concentrazione degli incidenti, con o senza lesioni fisiche. E’ pur vero che il numero dei decessi è inferiore rispetto alle strade extra-urbane.
  • Maggiore incidenza di deceduti sulle strade extra-urbane, fatta eccezione per le autostrade, dove la mortalità è diminuita.
  • Le regioni del sud Italia sono quelle con minore incidenza di sinistrosità e di infortunati.
  • Il numero degli incidenti risulta più alto nei giorni feriali rispetto a pre-festivi e festivi.
  • Il tasso di mortalità è comunque più alto nei pre-festivi e nei festivi.
  • Nei mesi primaverili fino a luglio compreso le statistiche degli incidenti stradali ci descrivono la sinistrosità in aumento
  • Agosto invece è il mese col più alto tasso di mortalità
  • I pedoni infortunati risultano diminuiti e la mortalità è più alta tra gli uomini
  • I mezzi pubblici sono al primo posto in termini di sinistrosità, seguiti dai quadricicli e dai motocicli. Infine giungono, al 4° posto, le autovetture.
  • Dove la media europea di mortalità da circolazione dei veicoli è pari a 52 vittime per milione di abitanti, l’Italia ne ha 56. Poco sotto la media europea

Le analisi preliminari fatte fin qui portano a una ben realistica e stupefacente presa di coscienza del rischio da incidente stradale nel nostro Paese.

Innanzitutto appare evidente dai dati correttamente valorizzati dall’associazione FDS un dato:

il sud-Italia risulta essere il più virtuoso del nostro bel Paese.

E un altro interessante dato appare ancor più sconvolgente:

Gli autoveicoli non sono al primo posto per sinistrosità e per feriti, bensì in quarta posizione!

Da qui delle riflessioni devono evidentemente spronarci ad aprire gli occhi sul mercato RCA, sulle polizze auto e sullo strapotere assicurativo.

E’ giusto parlare di truffe al sud-Italia, coinvolgendo i poveri danneggiati in “pseudo-inchieste”, neanche fossero delinquenti patentati, rispetto al nord?

E’ giusto additare sempre i conducenti di autoveicoli, dalla Campania alla Sicilia, come i meno virtuosi d’Italia, quando risulta invero l’esatto opposto?

Fatta eccezione forse per la Puglia, le regioni del sud del nostro bel Paese devono essere riscattate dalle ingiurie e dalle accuse infondate di chi giustifica aumenti tariffari e ritardi nei pagamenti con i soliti stereotipi.

A tal proposito vi invitiamo a leggere quanto riportato da Fraternità della Strada (qui trovate il testo integrale).