“Lascia, guido io, ti faccio vedere come si distanzia un’auto…”

E’ sabato sera, è notte fonda…

Siamo tra Taranto e San Vito, è la notte del 31 agosto del 1996.

Il proprietario dell’auto è troppo ubriaco per guidare, troppo ubriaco per capire davvero cosa accade… e lascia che a guidare sia un passeggero forse messo peggio di lui…

Non poteva comprendere, a causa delle sue condizioni, che l’amico non poteva sostituirlo alla guida per due motivi fondamentali: perché altrettanto ubriaco e con la patente sospesa

Non poteva sapere che non sarebbe sopravvissuto all’incidente accaduto poco dopo, che lo vedeva proprietario e trasportato del suo stesso veicolo…

Cosa avrà mai pensato, si sarà reso conto dell’effettivo rischio a cui andava incontro?

Sicuramente no, ed oggi, forse, i suoi familiari ancora non sanno dare una vera, consolatoria spiegazione all’accaduto… al dramma che da ben 18 anni vivono ogni giorno, ogni istante, senza una vera ragione.

Finalmente la Corte di Cassazione decide di dare giustizia ad una battaglia legale infinita, motivata dall’ennesima presa di posizione delle Compagnie assicuratrici. Potete trovare la sentenza qui.

L’eccezione sollevata dall’Assicurazione è dovuta di fatto al venir meno dell’applicabilità della copertura assicurativa dal momento in cui il conducente risulti sprovvisto di patente o con la stessa sospesa.

I giudici hanno finalmente dimostrato che viene meno qualsiasi condizione relativa all’RCA, oltretutto obbligatoria per legge, dinanzi al trasportato, che deve essere sempre risarcito.

Ancora una volta la nostra “Corte Suprema” è a favore del danneggiato, ancora una volta il valore uomo viene prima di tutto.

I familiari del povero proprietario oggi trovano quella che chi scrive ama definire GIUSTIZIA RISARCITORIA

Ben lungi dall’essere una consolazione, ben lontana dal trovar pace…

Ora chiedo a Voi lettori uno sforzo, un regalo, a Voi stessi:

immaginate due amici di sabato sera…

immaginate che si scherzi in un locale, in una piazza, tra amici, tra risa e bevute…

immaginate che si alzi il gomito, come succede a tutti, anche a noi, a Voi…

immaginate ancora che si debba tornare a casa, o si decida di prendere l’auto per andare in qualche altro posto, in un locale più divertente…

fate un ultimo sforzo…

…e immaginate che si lasci guidare chi non ha bevuto…

…e che il giorno dopo ci si svegli solo con un gran mal di testa, telefonando ai propri cari per dire loro che si farà un po’ tardi per il pranzo della domenica, tra altre risa, tra altri divertimenti…

 

Chi ha piacere commenti.