E’ proprio vero che alle Compagnie assicurative i soldi non bastano mai, nonostante la dimostrazione dei profitti ottenuti negli ultimi 5 anni di attività, nonostante siano stati smascherati i tentativi di soffocare i diritti dei danneggiati…

Oggi, a notevole distanza di tempo dall’inizio della discussione del nuovo testo emendato del DDL Concorrenza, ancora non riusciamo a terminare il calvario per la libertà di concorrenza e di mercato. Tutti lo vorremmo quale processo evolutivo di un’Italia nuova e brillante, piuttosto che legata a lobby capaci solo di pensare al proprio profitto.

Sia ben chiaro: NON SIAMO CONTRO LE COMPAGNIE ASSICURATIVE. SIAMO CONTRO OGNI FORMA DI CHIUSURA DELLA LIBERTA’ E CONTRO QUALSIASI NEGAZIONE DEI DIRITTI DEI DANNEGGIATI!

E’ doveroso a questo punto ripercorrere velocemente i passi salienti del DDL Concorrenza. Oggi si presenta sopito, ma crediamo, oramai con una consuetudine tutta italiana, venga ripreso improvvisamente e tempestivamente in mano durante le vacanze estive (le più vicine, le Compagnie non disdegnano altresì Natale e capodanno).

Il 26 gennaio u.s. veniva presentato in Commissione Industria il testo emendato dalle Associazioni di Categoria e fortemente incoraggiato da Libero (che ringraziamo per la fonte delle notizie)

Le Compagnie assicuratrici, che nel 2014 si presentavano con 16 miliardi di euro di profitti, non riuscivano a digerire le proposte “LOBBYCIDE” approvate. Pertanto presentavano una serie di ulteriori emendamenti, che riportiamo di seguito:

  • tabelle ministeriali al posto di quelle milanesi (che odiernamente sembra stiano trovando molto favore, anche se la discussione non dovrebbe neanche esistere, allorché la nostra Suprema Corte le ha intese valide sul territorio nazionale)
  • Se non possibile sostituire le tabelle milanesi, quantomeno abolire il danno morale (!!!)
  • Decadenza del risarcimento se non denunciato dall’avente diritto entro 90 giorni
  • Liberalizzazione delle clausole vessatorie nelle polizze (ossia quello sconticino di 20-30 euro al massimo, che nega i tuoi diritti per la riparazione del veicolo e per la tua salute)
  • Valenza probatoria senza possibilità di smentita della scatola nera

Sulla scatola nera è bene ricordare che ad oggi è ancora uno strumento poco attendibile. Auto non presenti nell’incidente secondo la black box, ma con carabinieri intervenuti nel sinistro, foto e testimoni che dicono ben altro. Oppure velocità spropositate a differenza di urti lievi, pertanto forte incoerenza nella dinamica riportata.

Inoltre sottolineiamo i vari emendamenti, ovvero la soppressione eventuale degli articoli 4-5-6-7-9 del DDL Concorrenza, a firma dei senatori Di Biagio, Pelino, Scalia e Mandelli, che recitano le seguenti istanze:

  • no alle diminuzioni tariffarie obbligatorie nelle polizze
  • penalizzazione dei danneggiati nelle classi di merito
  • dopo brevissimo tempo (pochi giorni, se non meno) i testimoni non sono più validi
  • no sconti obbligatori per chi inserisce la black box nell’auto
  • no sanzioni alle Compagnie se non rispettano quanto verrà previsto per legge sulla black box

In breve, ricordiamo ancora una volta che quando i soldi non bastano mai, o si sta investendo a favore dei danneggiati, o si vuole monopolizzare un settore canalizzando obbligatoriamente le riparazioni presso le carrozzerie fiduciarie.

Ci piace infine ricordare ai carrozzieri fiduciari delle Compagnie che “fiduciari” lo sono oggi (lavorando al ribasso e ci chiediamo come possano garantire qualità), ma domani saranno dipendenti (e questo sarà il futuro degli artigiani carrozzieri se non alzeranno la testa).

Per approfondimenti sul tema vi rimandiamo ai nostri precedenti articoli ( emendamenti approvati e colpi di coda dell’ANIA)

L’articolo del quotidiano Libero, a firma dell’ottimo avv. Matteo Mion, lo potete trovare qui.

Quando andrete a rinnovare la vostra polizza assicurativa, ricordate che la vostra libertà, i vostri beni e i vostri diritti contano molto di più di una mezza cena a base di pizza…

e ricordiamo davvero che sono altre le persone alle quali i soldi non bastano mai…